La sorveglianza sanitaria è l’attività svolta dal Medico Competente, figura prevista dagli artt. 25 e 41 del D.Lgs. 81/2008, con l’obiettivo di tutelare la salute dei lavoratori esposti a rischi professionali.
Attraverso accertamenti clinici e strumentali, vengono prevenuti, individuati precocemente e gestiti eventuali danni alla salute derivanti dall’attività lavorativa.
Particolare attenzione viene riservata a esposizioni a:
- videoterminali (art. 176),
- agenti fisici (artt. 185-218),
- rumore (art. 196),
- campi elettromagnetici (art. 211),
- radiazioni ottiche artificiali (art. 218),
- sostanze pericolose (art. 229).
La raccolta e gestione dei dati sanitari deve seguire quanto previsto dall’Allegato 3B del decreto.
Quando è obbligatoria la sorveglianza sanitaria
- Nei casi previsti dalla normativa vigente o dalle indicazioni della Commissione consultiva permanente (art. 6).
- Su richiesta motivata del lavoratore, se il Medico Competente la ritiene correlata ai rischi lavorativi.
Tipologie di visite mediche (art. 41)
- Preassuntiva (facoltativa per il datore di lavoro, art. 41 c.2-bis).
- Preventiva prima dell’assegnazione alla mansione.
- Periodica, di norma annuale (con frequenza variabile in base alla valutazione dei rischi o provvedimenti dell’organo di vigilanza).
- Su richiesta del lavoratore, se pertinente ai rischi professionali.
- Cambio mansione, per verificare l’idoneità alla nuova attività.
- Cessazione rapporto di lavoro, nei casi previsti dalla normativa.
- Rientro al lavoro dopo assenza superiore a 60 giorni continuativi per motivi di salute.
Obblighi documentali
- Compilazione e aggiornamento della cartella sanitaria e di rischio (Allegato 3B).
- Comunicazione annuale all’INAIL dei dati aggregati (art. 40).
- Conservazione della documentazione sanitaria per almeno 10 anni (30 anni in caso di esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni).
I vantaggi per l’azienda
- Riduzione delle assenze per malattia e infortuni.
- Maggiore conformità normativa e riduzione del rischio di sanzioni.
- Miglioramento del clima aziendale e della produttività grazie alla tutela attiva della salute dei lavoratori.
Affidare la sorveglianza sanitaria a professionisti qualificati significa proteggere i dipendenti, garantire la conformità normativa e ridurre la responsabilità civile e penale del datore di lavoro.
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